Pagina precedente | 1 | Pagina successiva

CAVALLI

Ultimo Aggiornamento: 17/08/2010 18:59
Autore
Stampa | Notifica email    
OFFLINE
Post: 156
Città: UDINE
Età: 47
Sesso: Femminile
17/08/2010 18:59

Il passo è un’andatura strutturata in 4 fasi consecutive. Possiamo sentire ogni zoccolo del nostro cavallo toccare separatamente il terreno nel corso di una falcata completa. Dal momento che gli arti si sollevano uno alla volta, non esistono “tempi di sospensione”.

Il movimento di ogni singolo arto determina a sua volta l’azione della schiena del cavallo che, muovendosi aritmicamente, inclina in tutte le direzioni la sella. Questo ondeggiamento è senz’altro più accentuato al passo che in tutte le altre andature. Quando galoppiamo, infatti, la spina dorsale del cavallo si muove in alto e in basso, mentre al trotto oscilla morbidamente. Proprio per questo è fondamentale sentire il movimento della schiena del cavallo, così da poterlo seguire completamente e non ostacolarlo.
al passo


trotto


al galoppo



Per raggiungere questo risultato, cominciamo a sederci correttamente in sella, con un assetto profondo e che, al contempo, sia elastico e sensibile. Non bisogna scordare che l’equilibrio del nostro corpo in sella e la sua mobilità influiscono sulla qualità dei movimenti del cavallo.

Un soggetto naturalmente dotato di un movimento con lunghe falcate deve essere aiutato a mantenerle tali, mentre un soggetto dai piccoli passi e dall’andatura “dinoccolata”, può migliorare le sue performance con l’aiuto di un cavaliere che ha fatto sue tutte le tecniche del passo.

Innanzitutto cominciamo a concentrarci per individuare, sentire e “ricevere” il ritmo profondo dei movimenti del cavallo al passo.

Poi, identifichiamo quali sono i 3 punti del nostro corpo che entrano in gioco quando stiamo seduti a cavallo: le ossa che sono a contatto con la sella, le natiche e la parte interna delle cosce.

Per acquisire questo concetto aiutiamoci con una rappresentazione mentale. Immaginiamo che le nostre gambe terminino prima del ginocchio; oltre alla parte inferiore delle cosce non c’è più nulla.


Automaticamente le sentiremo meno rigide, fino a che riusciremo ad entrare profondamente nella sella, ottenendo un nuovo equilibrio.

I cavalieri meno esperti, quando sono in sella, sono portati invece a considerare le loro gambe esclusivamente dal ginocchio alla punta dei piedi, e per questo manifestano una notevole rigidità.

Per migliorare la nostra stabilità, dobbiamo innanzitutto mantenere più contatto possibile con il cavallo ed essere fluidi, così da non sobbalzare sulla sella. In poche parole, il nostro bacino deve muoversi in completo e rilassato contatto con la sua schiena.

La parte superiore del femore deve ruotare in avanti fino a raggiungere una posizione comoda e stabile. L’interno delle cosce si deve avvicinare al corpo del cavallo in modo che i primi tre o quattro centimetri di esse si compenetrino con la sella, subito sopra l’attaccatura delle staffe. Una volta eseguita questa rotazione della gamba, senza che sia alterata la posizione del bacino, avremo finalmente chiari i tre punti essenziali del nostro corpo seduto in sella.

Rilassando la parte superiore delle gambe troveremo un solido cuscino al quale appoggiarci, ed il contatto ricercato dell’inforcatura. Inoltre, avremo acquisito un modo di stare seduti in sella molto compenetrante, come fossimo profondamente uniti all’animale ma senza dover fare alcuno sforzo muscolare. Responsabili di questo nuovo assetto sono dunque esclusivamente il giusto posizionamento del nostro bacino e della parte superiore delle cosce.

Acquisita questa posizione avremo un ulteriore beneficio.

Precedentemente, il peso del nostro corpo non veniva ben distribuito sulla schiena del cavallo; il maggiore contatto veniva concentrato sui due punti delle natiche. Acquisito il concetto di considerare esclusivamente la parte sopra il ginocchio delle nostre gambe e piazzate le cosce nella giusta posizione, con il corretto bilanciamento del resto del corpo, ci renderemo conto di avere distribuito il peso in modo nuovo. La maggiore parte di esso sarà infatti posizionato prima delle staffe e sottoporremo il cavallo a un carico che trova la sua collocazione in un’ampia parte costituita dai nostri tre punti di contatto in sella.

Questo tipo di distribuzione è sicuramente più piacevole per il cavallo. Infatti la sua spina dorsale è maggiormente rigida all’altezza delle spalle mentre diventa via via più mobile scendendo verso la coda. Di conseguenza, più siamo seduti in avanti sulla schiena del cavallo, più lui si sentirà libero di muoversi e più comodi saremo noi.

Il suo centro di gravità si trova all’incirca nel punto di immaginario congiungimento tre le staffe. Si sposta minimamente in avanti o indietro a seconda dell’attività svolta. Nell’assetto da salto, o da galoppo, il peso del cavaliere è quasi completamente sostenuto dalle staffe e di conseguenza si trova ad essere automaticamente sopra il centro di gravità del cavallo.

Al contrario, nel lavoro in piano raggiungiamo il contatto totale che è necessario per avere il maggiore controllo possibile dei movimenti del cavallo. Infatti, utilizzando i tre punti che abbiamo individuato potremo rimanere assolutamente leggeri ed il più possibile vicino al suo centro di gravità.

Cominciamo a camminare senza staffe, immaginando di essere un abete con tanto di rami e radici. Il tronco passa idealmente attraverso il nostro busto, salendo fino alla testa, mentre le spalle e le braccia devono essere immaginate sospese come rami attaccati al nostro collo.


la gabbia toracica, a sua volta, si diparte dallo sterno e così via. Tutte queste parti del nostro corpo sono mobili come rami che vengono mossi dal vento. Nemmeno il tronco è rigido; può ondeggiare ma non si sbilancia. Il nostro bacino si trova idealmente a livello del terreno mentre le gambe possono essere paragonate alle radici dell’abete. Più quest’ultimo si sviluppa e si protrae verso l’alto, tanto più le sue basi si allungano profondamente nel terreno per tenerlo in equilibrio.

Acquisita la nostra nuova posizione in sella, al passo, rimane da cogliere un aspetto ugualmente importante: dobbiamo essere perfettamente in grado di percepire ogni singolo movimento del cavallo. Dobbiamo imparare ad ascoltarlo e ad assecondarlo con il corpo, captando i movimenti della sua schiena e degli arti. Dobbiamo sentire queste pulsazioni salire attraverso la nostra spina dorsale, le spalle e la testa.

Ad esempio, concentriamo a percepire alternativamente con le cosce il movimento delle spalle del cavallo dal basso verso l’alto, così come le nostre natiche vengono lievemente alzate dal movimento della sua schiena con l’avanzamento dei posteriori.

Individuiamo, quindi, la sequenza dei movimenti alternati: la parte superiore della nostra gamba sinistra si abbassa, la natica destra viene alzate ed il bacino scivola dolcemente in avanti.

Se lasciamo che il cavallo muova tutte le ossa sulle quali siamo seduti, camminerà liberamente. Al contrario, se blocchiamo le anche, non permettendo questo ondeggiamento, camminerà lentamente o, addirittura, si fermerà.

Attenzione a non incorrere nell’altro estremo: se tenteremo di guidare l’animale in avanti con i tre punti del corpo individuati, lui si muoverà con tensione e resistenza.

Per percepire meglio la sequenza dei suoi movimenti al passo, possiamo eseguire un ulteriore esercizio. Procediamo alzando un braccio verso l’alto, sopra la nostra testa. Estendiamolo al massimo con le nostra dita protese verso il cielo, mentre lasciamo scendere il resto del corpo verso il basso. Ci accorgeremo che, nello stesso tempo, la parte inferiore della nostra schiena e le articolazioni delle anche diventeranno più sciolte ed indipendenti. Eseguiamo l’esercizio con entrambe le braccia, alternandole. Quando poi riprenderemo la posizione normale, dovremo cercare di mantenere la stessa sensazione di equilibrio, unita ad un assetto morbido e leggero.

Se desideriamo modificare la lunghezza delle falcate del cavallo al passo, possiamo utilizzare esclusivamente la nostra posizione seduti in sella, senza servirci delle gambe e delle mani. Montiamo a redini lunghe e cerchiamo di seguire profondamente col bacino i passi dell’animale. Sentiremo il cavallo allungare la falcata raggiungendo con il posteriore l’orma dell’anteriore, oltrepassandola. In questo modo la sua schiena sarà molto mobile. Al contrario, per accorciare la falcata, riduciamo semplicemente la nostra attività in sella, senza per questo diventare rigidi e mantenendo la nostra tensione verso l’alto.

Un esercizio utile per controllare perfettamente il movimento dell’animale viene eseguito proprio passando da un ondeggiamento profondo del bacino ad una riduzione di attività. In questo modo modificheremo di continuo l’ampiezza del passo senza dovere utilizzare le redini o la parte inferiore delle nostre gambe.

Infine, se il cavallo diventasse pigro nell’ascoltare i comandi che gli impartiamo con la nostra posizione, possiamo sollecitarlo con una piccola ed istantanea pressione delle gambe. Successivamente, ritornati all’assetto normale, il cavallo presterà maggiore attenzione alle nostre richieste.

La capacità di percepire e seguire il movimento della schiena del cavallo è fondamentale nel passo, al trotto e al galoppo. Così, infatti, potremo ottenere un miglior controllo dei suoi movimenti rendendolo allo stesso tempo più ritmato.



LA POSIZIONE DEL CAVALIERE
L`assetto



Possedere una posizione corretta non è solo un fatto estetico. Un cavaliere corretto in sella, infatti, è più sicuro e può ottenere un miglior controllo del suo cavallo.



Un cavaliere che monta con una buona posizione in sella è più sicuro in ogni situazione. Uscendo in campagna, ad esempio, durante una passeggiata possiamo trovarci ad affrontare diverse situazioni di “pericolo”. Il cavallo può scartare di lato all’improvviso perché un animale ha attraversato la strada o possiamo aver la necessità di affrontare un tratto in discesa, magari per entrare in un guado. Queste sono tutte le situazioni in cui un cavaliere “corretto” riuscirà certamente a cavarsela meglio di uno che invece monta con una posizione più approssimativa.

Dalla correttezza della posizione in sella, inoltre, dipende molto la nostra capacità di raggiungere una buona “armonia” con i movimenti del cavallo. La nostra precisione, infatti, aiuta il cavallo a trovare più facilmente un buon equilibrio e dunque a muoversi meglio.



I 5 PUNTI FONDAMENTALI PER UNA BUONA POSIZIONE


1 - Rilassati ma non abbandonati.

Il cavaliere deve rimanere molto rilassato in sella. I suoi muscoli devono essere sciolti, elastici ed agili, così da riuscire a sviluppare un buon contatto con il cavallo mantenendo un ritmo costante nel movimento.

Il busto deve essere diritto, le spalle aperte e le scapole piatte. In questo modo saremo certi di essere sempre perfettamente in centro al cavallo e facilitati nell’ottenere una posizione equilibrata.

Molti cavalieri, invece, confondono questa rilassatezza con la pigrizia e si siedono in sella come se fossero su una comoda poltrona in salotto. In questo caso l’intero peso del cavaliere finisce sui glutei e la schiena tende a incurvarsi. Da questo deriva una rotazione del bacino che a sua volta fa sì che le gambe del cavaliere scappino in avanti. Un cavaliere così disposto in sella non riesce a mantenere un buon equilibrio e il suo peso finirà certamente con creare delle rigidità alla muscolatura della schiena del cavallo, soprattutto se si fa l’abitudine di cavalcare poco o niente durante la settimana per poi uscire in passeggiata per diverse ore durante i fine settimana.



2 - Peso equamente suddiviso.

Per prima cosa è necessario sedersi perfettamente in centro alla sella, con la schiena diritta e le spalle aperte.

Questo è particolarmente importante per evitare che il cavallo venga ostacolato nei suoi movimenti. Facciamo un esempio. Molti cavalieri tendono a spostare in avanti la spalla sinistra, quella della mano che regge le redini. Questo sbilanciamento porta a uno squilibrio di tutto il corpo. Infatti, la spalla spinta in avanti porta a uno spostamento di tutto il corpo da quella parte. Questo a sua volta produce una differenza nel carico di peso sui due posteriori che dunque tenderanno a muoversi in modo differente. A lungo andare questa differenza potrà portare a un indebolimento della muscolatura di un lato (il destro) rispetto all’altro e dunque alla conseguente difficoltà a eseguire determinati esercizi.



3 - Una linea immaginaria ci deve dividere in due parti.

In un cavaliere che possiede una buona posizione deve essere sempre possibile evidenziare una linea immaginaria che divide il suo corpo in due metà perfette. Si tratta di una direttrice che, passando dal centro della nuca, dovrebbe attraversare le scapole, la vita e il centro dell’arcione per arrivare alla metà della coda del cavallo. Se questa linea è perfettamente diritta, allora vuole dire che siamo seduti correttamente in sella, viceversa saremo sbilanciati da una parte.

Molte persone, anche cavalieri piuttosto esperti, non si sono mai accorti di essere lievemente inclinati da una parte. Si rendevano conto solo di avere delle difficoltà ad eseguire determinate manovre in una direzione ma, come logico, si limitavano a dare la colpa alla pigrizia del cavallo, costringendolo ad estenuanti ripetizioni di quel dato esercizio. Risultato: la manovra continuava a non venire bene e il cavallo, a lungo andare, diventava ancora più rigido e “in difesa” (termine utilizzato dai tecnici per definire le resistenze di un cavallo al lavoro).



4 - La posizione della testa.

Dalla sua posizione, infatti, si determina l’intero nostro comportamento in sella.

La testa deve essere diritta, con i muscoli del collo che la mantengono ferma, con il mento alto. Alcuni cavalieri, per eccesso di rilassatezza, tendono a muoverla in su e in giù a ritmo con il movimento del cavallo. Questo movimento, però, si trasmette a tutta la posizione in sella e può compromettere l’equilibrio generale.



5 - Lo sguardo.

Il nostro sguardo deve essere sempre correttamente indirizzato verso la direzione in cui stiamo procedendo.

Questo vuol dire, ad esempio, che eseguendo una girata il nostro sguardo dovrà anticipare il movimento del cavallo. Così facendo, infatti, sposteremo lievemente il nostro peso verso la nuova direzione, favorendo il movimento del cavallo e aiutandolo a girare meglio.


--

Bardatura


• Il cavallo in generale

Iniziamo con una introduzione sul cavallo..

La prima volta che sale su un cavallo l’adrenalina sicuramente aumenta facendoci provare insieme timore e forza, poi presa confidenza con l’animale ci accorgiamo che su di esso la visuale di ciò che ci circonda è diversa, ed avremmo voglia di conoscere queste nuove emozioni

I cavalli non si fanno domande sulla loro identità, non si preoccupano del futuro, non rimpiangono il loro passato, ma vivono pienamente il loro presente. Come dovrebbero fare i bambini sereni. I cavalli danno sicurezza. Sono grandi, caldi, forti..

I cavalli in branco, scelgono i membri della propria famiglia, per formare il gruppo di gioco o formare nuove amicizie, dato che sono già inseriti in una scala gerarchica, fin dalla nascita…
…ma quando si ritrovano in cattività, il loro senso innato, di spirito di branco, ed essendo animali estremamente socievoli, li porta a familiarizzare anche con esseri di altre specie, a volte preferendoli perfino ai propri simili, ma non per questo si potrà mai paragonarli al cane, amico dell`uomo per eccellenza

Qui inizia il compito più arduo per il cavaliere; conquistare la fiducia del proprio cavallo senza per questo essere troppo permissivi, ricordatevi che vi crede uno del branco, e come tale rispetta la gerarchia che si è formata tra voi e lui.

Quindi si dovrà istaurare un rapporto di fiducia, perché non siete un suo antagonista, e di rispetto come farebbe un cavallo se non gerarchicamente superiore almeno paritario

Quando s`inizia a salire su un cavallo, soprattutto le prime volte bisogna ricordarsi che sotto di noi, vi è un`animale vivo con un proprio carattere, con pregi e difetti, dovuti alla doma ricevuta o acquisita nel tempo, che può essere sottomesso ma che non si sente dipendente dall`uomo, ed avverte sicurezze ed incertezze di chi lo monta. Chi inizia ad andare a cavallo senza almeno un minimo di pratica teorica, può trovarsi di fronte alla situazione di essere portato dal cavallo e non a guidarlo.

la cavalleria

• Il Passo

Montando a cavallo la prima andatura che si esegue è il PASSO. E’ il movimento più semplice delle tre andature di base: PASSO, TROTTO, GALOPPO.

Nel PASSO i piedi devono avere i talloni che spingono in basso, ed essere infilati nelle staffe soltanto per un terzo.

Le gambe devono scendere con naturalezza, ed i polpacci sentire il contatto con il cavallo.

L’impostazione sulla sella: si deve stare in avanti e più precisamente deve esserci la misura di una mano tra l’arcione e le natiche.

Il contatto con la sella deve permettere che, se si spinge sulle staffe, ci si possa alzare con tutto il busto di un palmo da essa.

I reni vanno tenuti morbidi e flessibili per assecondare il movimento del cavallo.

Le spalle devono essere allineate al busto e la testa deve mantenersi alta con lo sguardo in avanti.

• Come salire a cavallo

A cavallo si sale sempre dalla parte della sua spalla sinistra.

Prendete le redini e passatele sul collo dell’animale e tenetele ferme con la mano destra sul collo per tenere fermo il cavallo mentre salite.

Prima di passare il piede destro nella staffa, mettete la mano destra al centro della sella per aiutarvi ad issare la gamba destra, issatevi, portate la gamba sinistra a scavalcare i quarti posteriori dell’animale infilando l’altra staffa.

I talloni dovranno essere rivolti in basso, quindi verificate la lunghezza delle staffe, sollevandovi e calcolando fra voi e la sella una decina di centimetri.


• Come si smonta da cavallo

Si smonta dalla parte sinistra, ricordandosi di tenere le redini nella mano sinistra.

Togliere i piedi dalle staffe (per non rimanere staffati) e fate scivolare la gamba destra dietro la sella aiutandovi per l’appoggio con la mano destra posta sul pomo della sella mentre la sinistra è con le redini ferma sul collo.

• L’assetto

Quando siete a cavallo l’assetto è la cosa più importate, quindi ricordatevi :

Talloni in basso e punte in alto;

Testa e busto eretti, spalle indietro;

Reni morbidi ma non troppo. Le gambe dovranno avere dalla coscia fino alle ginocchia, il contatto con la sella mentre i polpacci saranno quelli che permetteranno la guida del cavallo in avanti;

Braccia e gomiti vicini al busto con la prosecuzione degli avambracci in linea retta con il morso;

Mani ferme sulle redini e morbide con il morso (ricordatevi che la bocca del cavallo è delicata). Pollici in alto, polsi ai lati leggermente arcuati e posti all’altezza del garrese.

Ricordatevi che con la pressione delle gambe si accelera l’andatura, con le redini la si regola, ma non usarle mai in modo improprio.

Tirandole eccessivamente per fermarsi, si ha l’effetto contrario (il cavallo quando prova fastidio e dolore tende a scappare) quindi, per fermarsi sarà sufficiente fare una leggera pressione sul morso, piegandosi indietro tenendo le redini e ritornando una volta ottenuto il risultato voluto, alla precedente posizione.

• Passeggio a cavallo:

-”In sezione” si procede in fila uno dietro l’altro con la distanza immaginaria di un cavallo l’uno dall’altro, mantenendo la stessa andatura del CAPO SEZIONE.

-”Per uno” Ogni cavaliere segue una propria direzione e verso di marcia indipendente.

-“Per uno a sinistra ALT” è il comando di cavalleria che indica alla sezione di incolonnarsi a mano sinistra e quindi arrestare i cavalli facendoli disporre di traverso al sentiero tutti ordinatamente affiancati uno all’altro alla distanza immaginaria di un cavallo l’uno dall’altro.

-“Per uno a destra ALT” è il comando di cavalleria ch indica alla sezione di incolonnarsi uno affianco all’altro a mano destra.

-“A mano destra” la marcia procede in modo che la mano destra si trovi internamente al senso di marcia.

-”A mano sinistra” la marcia procede in modo che sia la sinistra a trovarsi internamente al senso di marcia.


Volta A mano sinistra, si fa compiere un circolo all’animale su se stesso in senso ANTIORARIO con un diametro di 6-9 mt, a mano destra, in senso ORARIO.

A mano sinistra si fa compiere un circolo?Controvolta all’animale su se stesso in senso ORARIO del diametro di 6-9 mt, a mano destra in senso ANTIORARIO.

Mezza Volta per invertire il senso di marcia, dalla mano sinistra si fa compier all’animale un mezzo circolo con un diametro di 6-9 mt in senso ANTIORARIO, riprendendo il sentiero a mano contraria.

Mezza Controvolta per invertire il senso di marcia, dalla mano sinistra si fa compier all’animale un mezzo circolo con un diametro di 6-9 mt in senso ORARIO, riprendendo il sentiero a mano contraria.

Principali Razze


Razza
Luogo d`Origine
Caratteristiche
Impieghi

Albino Americano
Stati Uniti
Mantello bianco latte, altezza 141-162 Cm
Sella

Andaluso
Spagna
Mantello bianco latte, altezza 155-165 Cm
Sella

Anglo-Arabo
Francia
Mantello baio o sauro, altezza 145-160 Cm
Sella

Appaloosa
Stati Uniti
Mantello maculato, altezza 145-165 Cm
Sella

Arabo
Arabia
Mantello grigio, altezza 145-150 Cm
Sella

Aveglinese
Austria
Mantello scuro, altezza 142-144 Cm
Sella, Tiro

Berbero
Africa del Nord
Mantello grigio, altezza 145-155 Cm
Sella

Brabantino
Belgio
Mantello baio o sauro, altezza 145-160 Cm
Tiro Pesante

Bretone
Francia
Mantello roano, altezza 155-165 Cm
Tiro Pesante

Budjonny
Unione Sovietica
Mantello baio o sauro, altezza 157-161 Cm
Sella

Clydesdale
Gran Bretagna
Mantello scuro, altezza 163-170 Cm
Tiro Pesante

Connemora Pony
Irlanda
Mantello baio o sauro, altezza 130-140 Cm
Sella

Dartmoor Pony
Gran Bretagna
Mantello baio o grigio, altezza 118-122 Cm
Sella

Exmoor Pony
Gran Bretagna
Mantello scuro, altezza 125-128 Cm
Sella

Hackney
Gran Bretagna
Mantello baio o sauro, altezza 155-160 Cm
Sella, Tiro leggero

Hannover
Germania
Mantello baio o grigio, altezza 165-175 Cm
Sella

Hunter Irlandese
Irlanda
Mantello baio o sauro, altezza 155-160 Cm
Sella

Kladruber
Cecoslovacchia
Mantello morello o grigio, altezza 165-175 Cm
Tiro leggero

Lipizzano
Iugosdlavia
Mantello bianco, altezza 155-165 Cm
Sella, Tiro leggero

Maremmano
Italia
Mantello baio o grigio, altezza 150-160 Cm
Sella

Olandase
Paesi Bassi
Mantello morello, altezza 160-165 Cm
Tiro Pesante o leggero

Orlov
Unione Sovietica
Mantello morello o grigio, altezza 158-171 Cm
Sella, Tiro leggero

Palomino
Stati Uniti
Mantello sauro dorato, altezza 145-162 Cm
Sella

Percheron
Francia
Mantello grigio, altezza 160-170 Cm
Tiro Pesante

Pinto
Stati Uniti
Mantello pezzato, altezza 145-155 Cm
Sella

Pony della Carmague
Francia
Mantello grigio, altezza 145-155 Cm
Sella

Purosangue Inglese
Gran Bretagna
Mantello baio o sauro, altezza 155-165 Cm
Sella

Quarter Horse
Stati Uniti
Mantello baio o sauro, altezza 145-155 Cm
Sella

Salernitano
Italia
Mantello baio o sauro, altezza 150-160 Cm
Sella

Sardo
Italia
Mantello sauro, altezza 145-155 Cm
Sella, Tiro leggero

Shetland Pony
Gran Bretagna
Mantello baio o sauro, altezza 95-115 Cm
Sella, Tiro leggero

Shire
Gran Bretagna
Mantello baio o grigio, altezza 170-190 Cm
Tiro Pesante

Suffolk Punch
Gran Bretagna
Mantello sauro, altezza 160-170 Cm
Tiro Pesante

Trakehner
Germania
Mantello baio o sauro, altezza 160-175 Cm
Sella

Trattore Americano
Stati Uniti
Mantello baio o sauro, altezza 143-163 Cm
Tiro leggero

Trattore Europeo
Europa
Mantello baio o sauro, altezza 155-170 Cm
Tiro leggero

Welsh Pony
Gran Bretagna
Mantello grigio, altezza 110-135 Cm
Sella, Tiro leggero




Morfologia



PS i cavalli sanno BEN difendersi



Vi sconsiglio di starci davanti, le zampe vengono usate per aggredire...basta tirare a se` le redini...."Il se difende!"


Quando NON vogliono farsi cavalcare...nasce il rodeo...tipico per far addomesticare i cavalli



Vi sconsiglio di starvi dietro.I cavalli negli zoccoli hanno una potenza assurda.RIescono a sfondare la cassa toracica....Anche quando li si pulisce si EVITA di passargli dietro

Quando si "incocciutiscono" ancora li si prende a CAZZOTTI sul naso...non a caso.Il naso e` forte si ma e` anche la parte che piu` viene sentita dal cavallo.Non tanto quanto dolore...ma quanto..."io comando" ...I cavalli come gli stalloni argentini...sono cavalli dal carattere decisamente cocciuto. Mentre i cavalli indiani...sono quelli piu` dal carattere del..."e qui comando iooo e questa e` casa miaaaa"


Ed aggiungo...I cavalli...MORDONO
Hydra
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
 | 
Rispondi
Cerca nel forum

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 02:40. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com